“Principi generali della comunicazione.”

La comunicazione può essere definita come un processo all’interno del quale due soggetti, passando informazioni dall’uno all’altro, modificano il loro stato iniziale secondo una serie di principi e regole. Occuparsi, a qualunque titolo, di comunicazione è occuparsi non solo dei contenuti di informazione ma soprattutto di come il processo determina cambiamenti nei soggetti coinvolti. I cambiamenti di cui parliamo sono prevalentemente cambiamenti emotivi. La padronanza delle regole e degli strumenti fondamentali della comunicazione consente di aumentare la qualità dell’informazione trasmessa e di tenere sotto controllo i cambiamenti di “stato” emotivo nelle parti coinvolte.

 

“La calibrazione ed il rapporto empatico”

Quando qualcuno ci parla, ci porta un problema, ci espone un suo pensiero, in realtà ci sta raccontando qualcosa di sé che va oltre il mero contenuto verbale. Postura, gesti, l’uso della voce, l’espressione del volto ci raccontano moltissimo di quanto sta avvenendo dentro di lui mentre parla. Noi possiamo capire molto di tutto ciò in quanto noi stessi sappiamo quali emozioni e stati d’animo viviamo o abbiamo vissuto quando il nostro corpo assume quella postura, quella gestualità quella mimica, quel tono di voce. L’osservazione degli elementi non verbali della comunicazione è un ottimo strumento per “mettersi nei panni dell’altro”.

 

“Comunicazione e sistemi rappresentazionali”

Gli organi di senso sono le porte di accesso al mondo che ci circonda. La rappresentazione di qualsiasi oggetto avviene tramite qualità sensoriali visive ed uditive. Un terzo livello, sempre sensoriale, è quello delle sensazioni corporee, cenestesiche, che noi percepiamo di un oggetto. Anche i nostri contenuti mnesici sono riconducibili a rappresentazioni sensoriali e così anche le nostre emozioni, che saranno rappresentate prevalentemente da sensazioni cenestesiche. Diversi individui, in diverse situazioni, privilegiano un canale sensoriale rispetto agli altri. Capire quali sono i canali privilegiati del nostro interlocutore ci permette di entrare in maggiore sintonia con lui

 

“Tecniche di ascolto attivo”

Quando una persona ci sta portando un suo problema, desidera soprattutto che noi siamo interessati al suo problema, che mostriamo il nostro interesse, che capiamo quanto ci sta comunicando, che lo aiutiamo a risolvere. Calibrare il nostro interlocutore, accettare il suo stato emozionale, ricalcare le componenti non verbali e quelle verbali del discorso, individuare ed utilizzare i suoi stessi sistemi rappresentazionali, tutte queste sono strategie che consentono di metterci in sintonia con lui, di prendere il suo passo. Prendere il passo è condizione indispensabile per potere a nostra volta condurre, dare il passo, e progressivamente portare in una nuova direzione, più costruttiva e apportatrice di possibili soluzioni.

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